Rosita compone il valzer Desde el alma. Basta il titolo, bastano le prime quattro note della melodia a ricordarlo, tanto è diventato famoso. Roberto Firpo lo registra con la sua orchestra nel 1920. Osvaldo Pugliese, in tempi recenti, ne realizza un arrangiamento scintillante.
Desde el alma presenta una grande originalità come musica, essendo l’incrocio dei due stili di valzer dominanti all’epoca: il viennese e il boston. Con radici europee e con influenze nordamericane ma cresciuto nel Río de la Plata, il vals di Rosita si sottrae alla “hesitation” del boston, quella pausa sul terzo tempo di battuta che rischia sempre di trasformarsi in un meccanismo convulsivo.

Nel 1922 Rosita convola a giuste nozze con un poeta non proprio brillantissimo, Víctor Piuma Vélez, il quale avrà l’idea di rivestire di un testo “romantico” il noto valzer. Successivamente, il testo sarà sostituito da un altro che Piuma firma congiuntamente a Homero Manzi, per farlo interpretare da Hugo del Carril nel film Pobre mi madre querida del 1948. Accanto a questi due nomi di letterati, e indicato con la semplice iniziale, il nome dell’autriceè passato sempre in sordina, e solo da poco si sa che l’ha composto una donna. Al di là di ogni giudizio di valore, le parole risultano superflue e sono in pochi a ricordarle, mentre la musica di Desde el alma è celeberrima. Se non altro, si tratta del valzer più eseguito al mondo, dopo quelli viennesi e insieme a Sobre las olas (1891) del messicano Juventino Rosas, per anni abusivamente attribuito a Johann Strauss figlio. Fonte: Mari Lao, Todo Tango,  Bompiani 2004.