La voce e l’immagine per antonomasia del tango è Carlos Gardel. All’epoca dei suoi esordi però, erano altri i cantanti sulla cresta dell’onda: Ignacio Corsini (1891-1967), nato a Troina, un paese della Sicilia; Agustín Magaldi (1898-1938), “la voz sentimental de Buenos Aires”, e José Razzano “El Oriental” (1887-1960). Il loro repertorio, non ancora circoscritto al tango, è vario, alla maniera di Villoldo e dei payadores, così come il loro stile di canto, che in alcuni casi denota l’influenza delle romanze e dell’opera. Venivano chiamati “cantores nacionales” o “cantores criollos” e godevano di un’enorme popolarità.
I tifosi erano molto intraprendenti. Quelli di Carlos Gardel, nel 1911, gli combinano un incontro-sfida con Razzano, che segnerà l’inizio di una amicizia e di un brillante sodalizio artistico. Incidono dischi che vanno a ruba. Quando, nel 1914, il duo Gardel-Razzano debutta nel cabaret Armenonville di Buenos Aires, è il trionfo. Il pubblico, in delirio, li solleva sulle spalle. “Sei sicuro che non ci stiano prendendo in giro?”, domanda diffidente Gardel all’amico. Così inizia la carriera gloriosa del Re del Tango, anche se il repertorio del duo, prevalentemente rurale, si specializzava in cifras, estilos, tonadas, triunfos. La Nacional, la fiammante impresa fonografica e discografica argentina di Max Glucksmann, ingaggia come artisti esclusivi il duo Gardel-Razzano insieme a Roberto Firpo e la sua orchestra. Sulla nave Infanta Isabel che li porta in tournée in Brasile, viaggia Enrico Caruso; Gardel si fa ascoltare, e il grande tenore napoletano esprime giudizi lusinghieri sulla sua voce.
Nel 1917 incide per la prima volta un tango, e da solo: Mi noche triste. È una data storica per il tango canción, in cui il cantante la fa da protagonista assoluto. Razzano, per seri problemi di afonia e interventi alla gola, abbandona il duo; si limiterà a scrivere, a gestire le tournée e ad amministrare i proventi di entrambi, finché non prenderà il suo posto Armando Defino. Nel 1925 Gardel comincia a comporre e, cantautore ante litteram, entro l’anno successivo incide, a Barcellona, 25 brani, le sue prime registrazioni col sistema elettrico. Scrive una settantina di canzoni su testi di autori. Nel 1917 incide per la prima volta un tango, e da solo: Mi noche triste. È una data storica per il tango canción, in cui il cantante la fa da protagonista assoluto. Per seri problemi di afonia e interventi alla gola, Razzano abbandona il duo; si limiterà a scrivere, a gestire le tournée e ad amministrare i proventi di entrambi. Nel 1925 Gardel inizia a comporre, ed entro l’anno successivo incide, a Barcellona, 25 brani, le sue prime registrazioni col sistema elettrico. In meno di dieci anni arriverà a registrare in totale quasi ottocento brani, tanghi per la maggior parte.
Le sale cinematografiche e i teatri si contendono la sua presenza; il suo nome stampato sul programma è una sicura attrazione. Nel 1930 percepisce un cachet di 3200 franchi al giorno. Ascende alle prime posizioni anche come stella del celluloide, girando in totale dieci cortometraggi e nove film a Buenos Aires, negli studi della Paramount di Joinville, vicino a Parigi, e negli stessi studi di New York. Diventa cliente abituale dell’Hôtel Meurisse di Parigi e del Waldorf Astoria di New York.
Gardel era in Colombia, quasi alla fine di una lunga tournée per l’America Latina, e aveva appena concluso un récital cantando il tango Tomo y obligo. Doveva recarsi a Cali dove lo attendeva, come dappertutto, un teatro gremito. All’aeroporto di Medellín, inspiegabilmente, il suo aereo, mentre si incamminava per decollare, va a scontrarsi con un altro, fermo sulla pista, coi tre motori accesi. Secondo una commissione d’inchiesta, si era verificato un fenomeno aerologico, cioè l’apparizione improvvisa di una corrente 6-7 Beaufort preceduta da venti deboli.
Carlos Gardel muore carbonizzato. È il 24 giugno 1935. Nella sciagura perdono la vita Le Pera, i chitarristi Barbieri e Riverol e altre tredici persone. Otto mesi più tardi, Defino ottiene che la salma sia rimpatriata a Buenos Aires. I funerali si svolgono al Luna Park, lo stadio con 23 mila posti dove il campione dei massimi Jack Dempsey era stato sconfitto da Luis Angel Firpo, “El Toro salvaje de las Pampas”. Il richiamo e il fervore attorno alle sue spoglie sono un’apoteosi.Carlos Gardel è venerato dalla Patagonia al Bravo. Statue con la sua efigie, strade col suo nome, ricordi, testimonianze, reliquie. Ogni anno, il 24 giugno, gli si rende omaggio: nel mausoleo al cimitero della Chacarita provvisto di altoparlanti che diffondono la sua voce, o attraverso la riedizione dei suoi dischi; in programmi radiofonici e televisivi, con la proiezione dei suoi film. Fondatore di uno stile di canto, simbolo della ascesa sociale che, dalle umili origini conquista la notorietà internazionale, Gardel è il mito ineguagliabile e forse intramontabile del tango.
Fonte: Mari Lao ” Todo Tango. Cronache di una Lunga convivenza” , Bompiani 2004.
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